mercoledì 10 febbraio 2010

Per Essere Testimoni Digitali.


Nella lotta contro il male, San paolo ci esorta così,“State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio (Ef 6,14-16)”. Sono già passati due mille anni. Il mondo è molto cambiato. Viviamo in mondo digitale, per essere più preciso in un cyber mondo. Inoltre queste armature spirituali menzionate da San Paolo, abbiamo bisogno i mezzi potenti della comunicazione per far penetrare il messaggio di Cristo alla gente.

Nel messaggio per la XLVI giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, Il papa afferma la stessa cosa. Il titolo del messaggio è esplicito: "Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola". In esso viene preso atto dell’ormai definitivo imporsi della comunicazione in rete, del suo integrarsi con le altre forme di trasmissione digitale, del suo essere modo di espressione privilegiata del mondo giovanile, delle grandi opportunità di collegamento che tutto ciò offre.

Tutto questo, d’altronde, costituisce una vera e propria sfida sul piano pastorale. Compito primario del sacerdote è, infatti, quello di "annunciare Cristo, la Parola di Dio fatta carne". E ciò ha sempre comportato, da San Paolo in poi, la necessità di un utilizzo consapevole e adeguato delle modalità comunicative a disposizione. Oggi però quest’annuncio può essere compiuto in forme inedite. Il messaggio, anzi, parla di una "storia nuova", al cui inizio viene a trovarsi il sacerdote del nostro tempo. Infatti, "quanto più le moderne tecnologie creeranno relazioni sempre più intense e il mondo digitale amplierà i suoi confini, tanto più egli sarà chiamato a occuparsene pastoralmente, moltiplicando il proprio impegno, per porre i media al servizio della Parola".

In particolare, ciò che caratterizza questa "storia nuova" è il mutamento dell’idea di "universalità" che l’utilizzo delle nuove tecnologie comporta e, di conseguenza, il mutamento del concetto stesso di "cattolicità". Nel mondo digitale, ormai, tutti siamo connessi con tutti. Almeno virtualmente. Il problema primario, dunque, non è più quello di raggiungere le persone alle quali annunciare il Vangelo, ma è quello di riuscire a farsi ascoltare.