martedì 17 novembre 2009

Il crocifisso nelle scuole.


Due settimane fa, la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo , di togliere il crocifisso dalle scuole, aveva attirato l’attenzione del tutto il mondo. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini in una nota annunciava che “il governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte”. Il Vaticano ha espresso «stupore e del rammarico» per una sentenza “miope e sbagliata”. Netta la presa di posizione della Cei che boccia la sentenza parlando di “visione parziale e ideologica”.

Essendo un indiano che proviene da un contesto multi – religioso, vorrei anche esprimere il mio parere. Ho studiato in una scuola cattolica e la maggioranza dei compagni della classe, erano induisti. Ce erano anche musulmani. Siccome era una scuola cattolica, c’erano crocifissi o quadri di madonna nelle aule. A volte per curiosità, i miei amici induisti e musulmani, mi rivolgevano domande sul significato della croce. Ma nessuno di loro non ha mai detto che la presenza del crocifisso da noia a loro. Perciò sono rimasto stupito quando ho letto la sentenza della corte che dice “la presenza della croce potrebbe essere fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni.”Non capisco perché gli europei vogliano lasciare un simbolo così ricco, il quale è il patrimonio della loro cultura. Invece di vedere la croce come un segno di divisione, dobbiamo vederla come un simbolo di amore infinto e sacrifico incondizionato. Dalla mia esperienza, posso dire che, per qualsiasi studente che in grado di ragionare un po’, malgrado della sua religione , il crocifisso è più che un simbolo di contraddizione, è un segno di ispirazione.

Il crocifisso, dichiara una risoluzione recentemente approvata dalla Camera dei Deputati, può considerarsi “il più antico e forte simbolo dell’amore” e, come affermava qualche anno fa una celebre scrittrice laica, è certamente “il segno del dolore umano” e anche “per i non cattolici può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo”.

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